Impianti dentali Senza Osso – Implantogia Avanzata
Vi sono però anche condizioni di salute generale che rendono complesso ogni tipo di intervento per i pazienti con:
- problemi cardiaci
- problemi di coagulazione
- patologie sistemiche importanti che portano a maggior rischio di complicanze sia durante sia dopo la chirurgia.
L’anestesista visita tutti prima di ogni intervento, poi, una volta studiato il caso, fornisce la terapia opportuna da seguire prima e dopo l’intervento chirurgico e assiste i pazienti durante l’intervento stesso.
PARODONTITE E PARAFUNZIONE
Condizioni locali della bocca che possono mettere a rischio il successo degli impianti.
- La parodontite è la malattia che colpisce i tessuti di supporto del dente. In genere, nella bocca di tali pazienti vi è una ridotta quantità ossea e in caso di inserimento implantare vi è il rischio di fallimento per riassorbimento dell’osso stesso intorno all’impianto (perimplantite). I pazienti con parodontite vengono preventivamente trattati con terapia di igiene, levigatura radicolare ed eventuale chirurgia parodontale per arrestare la malattia in modo che possano trovarsi nelle condizioni ottimali al momento dell’inserimento degli impianti.
- La parafunzione, ad esempio il serramento o il digrignamento dentale, è un fattore di rischio, a causa dell’esagerato e inadeguato carico masticatorio esercitato sugli impianti con possibile riassorbimento osseo. I pazienti vengono trattati con l’utilizzo del bite o altre mascherine protettive, in modo che la parafunzione sia ridotta o addirittura annullata.
Per noi è importante ascoltare il paziente e individuare le esigenze specifiche prima dell’intervento.
Si possono avere i denti fissi anche con poco osso.
Le strategie più utilizzate per superare le gravi atrofie sono:
- l’utilizzo di impianti inclinati (tilted implants)
- l’utilizzo di impianti corti (super short implants)
- la rigenerazione ossea
È facile demoralizzarsi dopo esperienze negative, perché nasce la convinzione di non poter più avere denti fissi. L’esperienza e la tecnologia dello Studio Marchesi Associati vengono in aiuto, permettendo di risolvere anche le situazioni più complicate.
Giuseppe, portatore di protesi mobili da anni che con una soluzione “all on four”, ossia con quattro impianti, di cui due tilted, che sorreggono l’arcata, è riuscito a buttare via la sua protesi mobile a favore di una fissa in un solo giorno.
Laura presentava una grave atrofia nella zona mandibolare destra ed ha comunque potuto inserire due impianti “super short” ad una distanza di sicurezza dal nervo mandibolare.
Realizzazione pratica della pianificazione (immagine a colori) con due impianti super short
Esistono anche casi più difficili, dove l’osso si è riassorbito troppo ed in nessun modo può accettare l’inserimento di impianti.
In questi casi, è possibile ricreare l’osso con diversi tipi di rigenerazione.
Il Dott. Marchesi valuta l’entità del problema, dopo lo studio della TAC, e informa il paziente sul tipo di intervento necessario, sulle procedure chirurgiche da adottare e sui materiali che possono essere utilizzati, spiegando il corso dell’operazione e le tempistiche terapeutiche e riabilitative.
Per questo tipo di interventi, il Dott. Marchesi si serve di biomateriali, ma anche di innesti provenienti dal paziente stesso.
L’osso viene rigenerato con membrane in collagene ed osso sintetico oppure con materiale prelevato da altre zone donatrici intra od extra orali e posizionato nelle zone mancanti, dove successivamente andiamo ad inserire gli impianti.
Tra i vari interventi di rigenerazione, particolare è il piccolo o grande rialzo di seno mascellare, che permette il posizionamento contestuale o successivo di impianti dentari.
Quelle elencate sono tutte procedure dal decorso post-operatorio ridotto che può arrivare fino a un massimo di 15 gg.
Il post-operatorio prevede l’utilizzo di antidolorifici prescritti dal Dott. Marchesi per controllare con facilità la sensazione di indolenzimento che si può avvertire nella zona interessata dall’intervento.
Anche il gonfiore è previsto e in alcuni casi possono comparire degli ematomi anche in terza giornata post-intervento che poi regrediscono in circa una settimana. I tempi di rigenerazione ossea possono variare da 4 a 9 mesi, a seconda dell’intervento.
La sedazione cosciente consiste nella somministrazione al paziente di farmaci rilassanti che lo inducono a rimanere tranquillo durante l’intervento, ma sempre in grado di collaborare e aiutareil chirurgo, ad esempio aprendo e chiudendo la bocca, o girandosi da una parte o dall’altra quando sia necessario.
L’aiuto dell’anestesista è molto importante anche nel post operatorio: a fine chirurgia viene somministrata una dose di antidolorifici ed antinfiammatori sufficiente per rendere i primi giorni post intervento più sicuri e indolori.
I pazienti prima di sottoporsi all’intervento incontrano l’anestesista per un colloquio preliminare.
Se non ci sono particolari problemi, non si richiedono esami aggiuntivi ed si procede.
Per pazienti allergici, cardiopatici o che assumono medicinali particolari, invece, sono necessari esami specifici:
- l’elettrocardiogramma
- gli esami del sangue
- la visita dal cardiologo
Bisogna avere la certezza che il paziente possa sottoporsi a questo tipo di intervento senza complicanze e in sicurezza. Durante l’intervento, si tengono sempre monitorati i parametri vitali per garantire livelli ospedalieri di trattamento.
L’importante è trovare la soluzione migliore per ogni caso, anche il più difficile.
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